BRASILE
Bolsonaro, che sembra il nome di un paesino brianzolo, è invece un ex militare fascista, omofobo, maschilista e populista, da poche ore Presidente del Brasile. La sua folgorante campagna elettorale e la conseguente prevedibile vittoria hanno ricacciato l’opinione pubblica mondiale in un’orgia di interpretazioni e multicolori letture politiche: l’avanzata dei populismi come reazione al fallimento delle sinistre; la paura dello straniero nella società globalizzata; l’uomo forte al comando; le promesse che parlano alla “pancia” del Paese. Tutto pur di non ammettere che la maggior parte dei brasiliani a oggi è composta da teste di cazzo a cui non fotte niente del prossimo. Del resto: benvenuti nel club.
E LU SANTU PAULU MEU TE LU GASDOTTU
Governo sempre più a trazione leghista: dopo il condono pagato come riscatto per il reddito di cittadinanza, crolla uno dei capisaldi della campagna elettorale identitaria a cinque stelle. Il gasdotto TAP si farà. Bandiere pentastellate bruciate nelle piazze. Prendono fuoco così bene, che forse potremmo sul serio fare a meno del TAP.
50 JI BOCCA, 100 SALVINI
Salvini oggi non ha fatto niente di che, si è solo complimentato con Bolsonaro, dichiarando eccitato di non “vedere l’ora di incontrarlo”. Già me li vedo: lui, Bolsonaro, Putin, Orban a cena che stappano un Merlot, chiudono un porto, sciacallano su qualche morto, poi ammazzacaffè.
ATAC
Entra nel vivo la campagna sul referendum romano dell’11 novembre: i cittadini divisi tra il SI che vuole affidare tramite bando di Gara i trasporti pubblici capitolini e il NO che sta facendo di tutto perché nessuno sappia nulla di questo referendum. Chissà chi vincerà!!!1!!!
SAN LORENZO
Degrado: Raggi vieta l’alcol nel quartiere romano di San Lorenzo dopo le 21. Peccato perché pippare da sbronzi è tutta un’altra cosa.
ALLERTA METEO
Domani, a causa del maltempo, la città di Roma verrà chiusa.
Eh lo so. Ci scusiamo per il disagio.
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